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Echi Dall'Abisso

by Simulacro

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Gata Vrangr
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Gata Vrangr I've been listening to this non stop since I bought it, it's an incredible album, the instrumentals are very well written and unique. amazing release. Favorite track: Eco I.
Marco Fresc
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Marco Fresc Grandissimi. La musica non è solo intrattenimento, la musica è un veicolo di messaggi. La cura maniacale dei testi è fondamentale nella riuscita di un lavoro così ricco.
Avete una forte identità artistica, cercate di svilupparla ulteriormente. La vita, come la musica è evoluzione. Favorite track: Eco III.
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  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    Jewel case CD with 20 pages booklet featuring the photographic art of Valeria Spiga and digital genius of Francesco Gemelli.
    valeriaspiga.com
    francescogemelli.it

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1.
Eco I 08:34
Atrocità Tatuate nella pietra Nella carne E nello spirito. Idee materializzate Dall'arte armonizzata Di scultore E boia. Eredi di una mela Latrice maledetta Di conoscenza, Interpreti Dell'Anima Mundi Che il nuovo dio Chiama Demonio, Distese su macabri Tavoli il cui legno Soffre con loro. Ruote, ingranaggi Della macchina Perversa della Confessione. Paura Motore solo Dell'ira “divina” Scatenata Dai demoni (Fallimento e Frustrazione) Della propria Miseria. Orride immagini Di morti e violenze Simboli di sofferenza Eletti a rappresentare L'inconsapevole Decadenza di una civiltà. “Tu sei paura, E su questa paura Edificherò la mia chiesa.” Secolarizzazione Mal riuscita Dell'istinto umano A trascendere La ragione, Ad esser parte Dell'Infinito, A valicare ogni Limite. Catene istituzionali Costringono Prometeo Alla rupe Timorose che possa Ancora portare All'uomo Una fiamma in dono.
2.
Eco II 05:34
Stasi, Noia Emerge immensa Dai vortici Del quotidiano. Susseguirsi di giorni Vuoti, perso nel tedio Di chi osserva il fluire Del tempo. Ma dov'e che fluisce? Che cos'e il tempo? Possiamo percepirlo Attraverso il cambiamento Ma non ne e la causa. E invece il mutamento A dare vita All'illusione del tempo In cui siamo imprigionati. Esiste una via d'uscita? Lunghe meditazioni Immobilita priva di sosta Divento il mio dolore Con esso svanisco. La mia mente E' domata Non interferisce Ma sono vivo. Mentiva Dicendo di essere Me. Tutto converge Istanti, situazioni Passate e future, Intrecciate. Ho trasceso il tempo. Infiniti scenari Si dipanano Davanti e dietro Al mio occhio. Li abbraccio tutti E li percorro Con lo sguardo, Fino alla fine. Prescienza, Comprensione Di ogni possibilita. E ora vedo inizio E fine di ogni cosa. E ogni azione sembra vana. L'immobilita Come crosta sul mio corpo si e ispessita diventando indistruttibile. Affogata dalle possibilita Non scorgo la mia fine Ne so piu dove ho avuto inizio. Vivo senza senso.
3.
Eco III 04:14
Attraverso il deserto Mutevole delle sensazioni, Giunto dal Mare, Diretto verso il Mare, Seguo le impronte Di un cammello. Cinque solchi nella sabbia Come punte di una freccia, Unica bussola a guidare Il mio cammino. Vi Veri Vniversum Vivus Vici! La luce velata della Luna Nasconde una realtà Che trascende la ragione. Inutile il protendersi Del pensiero Verso ciò che è ineffabile, Inutile cercare di arginare L'oceano della Vita Che racchiude L'Universo. Vi Veri Vniversum Vivus Vici! Vi Veri Vniversum Vivus Vici! Dissipata la luce Che dà forma alle idee L'anima ne intuisce l'essenza, L'estasi del mistico, Gnosi, Samadhi, L'essere uno con il tutto, L'essere il Nulla. Oltrepassato l'abisso Della conoscenza, Nel buio, nel silenzio Nella vita senza forma Tutto è compreso E in me stesso annego. Vi Veri Vniversum Vivus Vici! Vi Veri Vniversum Vivus Vici!
4.
Eco IV 04:10
Immensi paesaggi Dal respiro infinito Incapaci d'avere Per limite il cielo Invadono i sensi Con indomita vita Attraverso canali Di pupille insaziabili Istantanee armoniose Di un intimo cosmo. Ma voci narcotiche Melliflue e suadenti Restringono il campo Su dettagli ingombranti E colma, la mente, Di particolari Smarrisce il senso Del fluire del mondo. Svanisce la cognizione Di avere in esso Un posto e uno scopo. Unico dio Dell'occhio Annebbiato L'insulso nulla Nel tutto inebriante Ostruisce il flusso Della linfa vitale La comunicazione Tra il Piccolo e il Grande. Oscura la luce Come diga Spietata Ipnotico Gorgo Assorbe Per sempre L'immaginazione, La vita.
5.
Eco V 04:53
Quando mi trovai Di fronte all'orrore Ero da solo. Fino ad ora Non ne ho mai parlato A nessuno. Dissonare di flauti Bestemmie Ruggiti Da un'unica fonte All'apparenza Inanimata. Immobile Simile a roccia Che eterna Contempla Il creato E lo avvolge Nel proprio Io Corrompendolo. Malattia, paura, Omicidi, amore Emanano da lui Senza ordine O ragione. Apre un occhio E lo fissa su di Me. Familiare Nella sua vacuità Inespressiva. Tuona in un sussurro Una sola frase: “Ho trasceso il tempo”. Sono io! Percepisco in me stesso Il legame ad un abisso Lontano dall'Uomo In misura incalcolabile Riconosco l'aberrazione Che son diventato. Come un sisma, violenta La consapevolezza Frantuma l'inedia Precipitandomi Nel presente. Con gioiosa ferocia, Con Panico furore Artiglio la Vita L'azzanno alla gola Assaporandone L'asprezza. Passione, piacere, Orgoglio, incrollabile Fiducia in me stesso, Riscoperti dopo Un istante di ere D'afflizione A rimuginare Su vicende Ridicole. Vivere me stesso E' l'unico modo Per evitare Pentimento e rimorso. Disdegna la salute Chi mette sé Nel turbo delle Sorti, Nessuna paura.
6.
Eco VI 05:39
Guarda in me A lungo, Abisso Saziati della mia Pur fioca luce, Estinguila se vuoi. Il mio sguardo vaga in te Immemore D'ogni altra vista ormai. Né mai fu pago Della tua vasta disperazione. In Te condensate Agonie multisensoriali Infinite, vive, un frastuono Di mani protese verso Una mendace salvezza, L'assurdo grido di pietà Dell'odore del sangue L'abbacinante spettacolo Dei gemiti di una vita Che svanisce dissolta Nell'acido della tua Comprensione. E insieme queste Sensazioni mi abbracciano Nel profondo del tuo occhio. Guarda, dunque, nei recessi Del mio spirito, nei meandri Inesplorati della mia virtù Immorale. E giudica, severo, ciò che vedi. Divora ogni barlume di pietà, Ogni lucente rivolo di umanità, Fino a che gli unici astri rimasti Rispecchino la tua Profondità Incolmabile. Estenditi dal mio cuore, Ove già da tempo alberghi, Fino ai margini estremi Del mio microcosmo E con esso diventa Uno. E attraverso me, divora L'universo.
7.
Eco VII 05:03
Nudo e inerme Alla lama del mio sguardo Freddo acciaio Che disseziona La tua vita Implacabile aguzzino Più tremendo della Falce. Oltre coltri Di adipe e paura Scruto nei recessi Della tua vergogna Portandola alla luce. Il fegato depresso Per primo eviscerato Mostra i segni Della tua vigliaccheria. Imbevuto nel veleno Del disprezzo per te stesso Mai ha avuto forza Per resistere al terrore. Dal fegato ai polmoni, Dallo stesso terrore Resi inutili, muovo Il mio interesse. Sorgenti d'aria Per le tue litanie Vuote, inutili, mendaci. La tua voce nel ricordo Amplificata dal rimorso Invade l'orecchio Isolandoti dal mondo. Anche il cervello, Immane fortuna, la tua, è inebetito dal riverbero Della tua bassezza. Non senti dolore Mentre lo trafiggo. Nessun impulso Nervoso più potrà Dare origine A macchinazioni Meschine volte Ad assicurarti Un miserabile benessere Sottratto a qualcun altro. Per ultimo Estirperò il tuo cuore, Già segnato Da centinaia Di cicatrici, Memorie di tradimenti E sofferenze Inflitte a nemici E amici Senza distinzione, Riflettono il dolore Che hai causato. L'ultimo squarcio, Monumento alla Vendetta Sarà opera mia, Profondo Come l'abisso In cui hai annegato La tua anima. Per questo non perdo Tempo a cercarla. Da una vita l'hai privata Della luce.
8.
Eco VIII 06:48
In decenni di abbandono Alla putredine Del conformismo Anche nell'opposizione Ad esso, Telamoni Atlantidei Erte a sostenere Il peso della propria Coscienza Schiacciante talvolta Tanto da approssimare Ginocchia e torace, Verga e volto, Merda e cervello, Senza esterno sostegno Ne possibilita di vicendevole Sostenersi nell'affanno, Eppure in esso uniti E nel sovrumano sforzo Volto all'innalzamento Delle proprie Idee Sopra cio che e umano Fino all'Oltreumano, Reciproca ispirazione E artefici comuni Pur disgiunti Di un unico destino, Non abbiamo abbassato Gli occhi l'uno di fronte All'altro, Titanici Nel successo e nell'errore Punte disgiunte Del Tridente adamantino Percorriamo ancora Il nostro Sentiero Notturno.

about

(ITA)
Le atmosfere del disco nascono prevalentemente dall’idea del raccoglimento, dell’introspezione e dell’analisi di sé stessi,
sia rispetto alla posizione che si occupa nel mondo, sia andando oltre i problemi del quotidiano, fino alla sfera mistica della propria individuale spiritualità. Dall’analisi emergono le visioni di ciò
che si diventa lasciandosi trascinare dagli eventi o dalle passioni o dal conformismo, in qualunque circostanza in cui non si abbia il controllo delle proprie azioni e dei propri pensieri o non si stiano combattendo i propri demoni per ottenerlo. Sono tutte visioni abominevoli, che non danno alcun conforto. Per contro, emerge anche la possibilità, purché si estirpi la pigrizia dalla propria anima di essere padroni, almeno entro certi limiti, della propria realtà. E così la ricerca spirituale della verità, personale, intima e sacra, diventa tuttuno con la vita, e la verità diventa una cosa sola con la realtà che plasmiamo.
La ricerca avviene necessariamente lontano dalla luce, dove le influenze esterne non possono raggiungerci,
dove i nostri sensi non sono inebetiti da un eccesso di informazioni.

(ENG)
The album's atmospheres mainly arise from ideas of introspection, meditation, and self-analysis. We use these ideas to better understand our place in this world, and our own individual spirituality. As a result of this introspection we try to foresee what we become when we let the events, our passions or mere conformism dictate our behaviour; what happens when we don't strive for control of our actions and thoughts. these are all nefarious visions, that bring no solace. Yet, there's hope in facing the lethargy afflicting the soul.
The spiritual quest for truth, so personal, intimate and sacred, becomes one with life. We need to seek it far from light and from external influences so that our senses won't be overwhelmed by excessive informations.

credits

released September 26, 2016

SIMULACRO is:
Xul - Lead Vocals, Guitars, Programming.
Ombra – Bass.
Anamnesi - Drums, Backing Vocals.

Recorded, Mixed and Mastered by Fabrizio "Xul" Sanna.
All lyrics by Thaniey

Guests:
Thorns - Lead Vocals on "Eco VII".
Satya Lux Aeterna - Female Choirs .

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Simulacro Oristano, Italy

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